Su di me


Ricordo perfettamente il giorno in cui ho realizzato che avrei voluto essere una giornalista. E’ stato poco dopo aver capito che voler diventare astronauta era solo una fantasia infantile: ero grande abbastanza da crearmi una nuova fantasia impossibile, forse ancora più improbabile da realizzare, sicuramente molto più complicato e difficile da mettere in pratica.
Chissà, forse tutti quei libri letti con sottile piacere fin da bambina sono stati la mia condanna. Pagine e pagine divorate con avidità, ogni storia mi apriva davanti mondi nuovi, possibilità infinite di vivere mille vite sempre diverse. E’ stato allora che ho iniziato a capire il potere della scrittura, quella potente magia che rendeva semplici parole tanto vive e reali.
Da lì il passo verso la perdizione è stato breve. Alle letture hanno iniziato ad accompagnarsi umili esperimenti di scrittura, diari, racconti, favole, poesie, alla ricerca di quell’incantesimo capace di trasformarle in qualcosa di vagamente simile alle pagine che così tanto avevo amato. Scrivevo con piacere perfino i temi a scuola, un occhio alla grammatica e poi via con la fantasia.
E un giorno, sfortunatamente per il mio conto in banca e le persone che mi sono accanto, ho scoperto il mestiere di Giornalista. Lo scrivo con la G maiuscola, perché ancora oggi suscita in me quel senso di soggezione e sacralità da tempio violato.
Ovviamente da tempo immemore sapevo cos’era un telegiornale, visto che a casa l’ora dei pasti sembrava scandita dall’apparire di quei mezzobusto seri e un po’ ingessati, ma è stata la scoperta di quotidiani e riviste a farmi innamorare perdutamente di quel mondo patinato ed intellettuale, fatto ogni giorno di avvenimenti nuovi ed eccitanti, persone da incontrare, luoghi da esplorare… Con l’età adulta è arrivata la consapevolezza che il mestiere di giornalista è variegato e complesso, esistono miriadi di sfumature e categorie, così come altrettanti giornali diversi tra loro per genere e contenuti. Ho imparato a conoscere ed amare quelle firme importanti, Enzo Biagi, Oriana Fallaci, Tiziano Terzani, Idro Montanelli, fino a Vittorio Zucconi, Enrico Mentana, Gad Lerner.. Solo per rimanere nel panorama italiano.
E’ stato semplice quindi decidere cosa avrei voluto fare da grande: scrivere per uno di quei giornali a cui sono abbonata, Vanity Fair magari, e girare il mondo per vedere con i miei occhi tutto quello che succede. Il problema è che l’attuazione del piano è un po’ più difficile di quello che immaginavo nei miei sogni di bambina!
Eccomi qui perciò ad affrontare questo lungo viaggio, ricco di insidie ed irte salite ma che alla fine sono sicura mi ripagherà di tutti gli sforzi fatti per arrivare!
Vi racconterò le mie avventure da aspirante giornalista, cercando di barcamenarmi tra lezioni all'Università (lettere moderne), colloqui, collaborazioni e stage, nella lunga ma necessaria gavetta che mi attende..


Cinderella