mercoledì 23 marzo 2011

Corsi professionali in giornalismo

Più passa il tempo e più ho l'impressione che il mondo del Giornalismo sia tra i più caotici, confusionali e disorganizzati nel reperire informazioni sul percorso da intraprendere per accedervi..
Come accennavo già nel post Voglio diventare giornalista , durante l'estate avevo in progetto di seguire un corso professionale di giornalismo, nello specifico settore moda, così da acquisire i primi rudimenti teorici e soprattutto entrare nel giro dei contatti. Così, cercando un po' online ho trovato alcuni corsi interessanti che propongono una parte teorica (circa 3/6 mesi di lezioni in aula) con relativi laboratori di scrittura, ed una parte di lavoro sul campo per così dire, con stage/tirocini presso aziende del settore.
Insomma, un'opportunità sicuramente interessante!
Quindi alcune settimane fa sono riuscita ad avere un colloquio con 2 scuole molto qualificate: Eidos Communication con sede a Roma, e la celebre Accademia del lusso di Milano (con altre sedi distaccate). Entrambe sicuramente molto note e qualificate, offrono corsi interessanti e ben strutturati e danno modo di fare esperienza diretta nel settore scelto, e avere così la possibilità di farsi conoscere.
Il colloquio che ho sostenuto a Roma si è aperto innanzitutto con una chiacchierata informale (la persona responsabile delle ammissioni è davvero disponibile e gentile) per capire bene verso quale corso orientarsi. Seguono 4 prove piuttosto complesse:
1. test di cultura generale (questo dire il vero fattibile) con riferimenti al settore giornalistico;
2. test di conoscenza del settore moda, della terminologia e dei concetti generali: certo, difficile se si è a digiuno della materia, ma chi si presenta ad un corso di Fashion Journalism se non ha mai aperto Vogue?!
3. test di lingua (inglese o francese, a scelta): alcune domande a risposta multipla e un testo specialistico del settore da tradurre in italiano;
4. redazione di un breve articolo completo di titolo e sottotitolo, tratto da uno dei comunicati stampa a scelta.

Questo per darvi un'idea del tipo di test a cui è necessario sottoporsi per entrare.

All'Accademia del lusso invece non è prevista una selezione per accedere a questa tipologia di corsi, quindi il colloquio consiste principalmente in un orientamento sulla tipologia di corso più indicata ed una illustrazione della didattica e del programma in generale.

E ora quindi eccoci alle mie conclusioni:
Secondo me sono istituti entrambi prestigiosi, che possono fornire gli strumenti ed i mezzi necessari ad entrare nel mondo del giornalismo, ma.... e qui purtroppo devo assolutamente mettere un enorme MA.
Innanzitutto i costi: sono davvero, davvero proibitivi. Si parla di circa 6.000 euro per corsi che durano (tra lezioni e stage) si e no 6 mesi. Un investimento che a mio avviso non è giustificato nè dalla didattica nè dall'esperienza diretta sul campo. Quello che voglio dire è che nessuno mette in dubbio il valore e le possibilità che potrebbero crearsi durante questi corsi, ma non parliamo di Master dove il costo (comunque elevato) ha una spendibilità ben superiore nel mondo del lavoro e nelle scuole riconosciute vale anche ai fini del superamento dell'esame per essere iscritti all'Albo, bensì di corsi professionali.
Poi la mancanza di adeguate borse di studio: Eidos ne mette a disposizione alcune a copetura totale e parziale, io ero riuscita ad aggiudicarmene una ma ho dovuto comunque rinunciare per difficoltà logistiche. Sono troppo lontana da Roma e la spesa risulterebbe così davvero insostenibile per me. L'Accademia invece non prevede fondi per gli studenti meritevoli, almeno per questa tipologia di corsi, e questo è secondo me un grave errore, perchè preclude la possibilità di accedervi a tanti giovani volenterosi e di talento che non possono permettersi la retta.

Insomma, sono rimasta un po' delusa da questi colloqui e negli ultimo giorni ammetto di essere stata colpita un po' dallo sconforto. Ma oggi basta rimuginare e sono passata al piano B.
Ho deciso che vale la pena provare a cercare armata di pazienza e meticolisità  altri corsi, ma ad un prezzo più ragionevole, perchè sono convinta che il tipo di preparazione e il titolo non valgano uno sforzo economico tanto pesante, almeno non ora per me la cui priorità è l'Università
Vi farò sapere!

lunedì 21 marzo 2011

Master: ma quanto mi costi?

Prendendo spunto da un commento lasciato da Occhi di notte nel post voglio-diventare-una-giornalista-si-ma-come? voglio parlare questa volta dell'investimento economico necessario per seguire uno dei corsi di Giornalismo riconosciuti dall'Ordine.
Come tutti i Master di primo e secondo livello il costo è notevole, anche se in effetti sempre meno dispendioso di quelli del settore economico/giuridico. Sicuramente non è una spesa sa poco, in media si parla di 6.000 euro all'anno per corsi della durata di un biennio, a cui normalmente vanno aggiunti costi relativi a materiale e libri e, se si sceglie di allontanarsi da casa anche tutte le spese che ne derivano.
Il problema quindi secondo me è sempre lo stesso: in Italia il diritto all'Istruzione (e la i maiuscola non è casuale) è purtroppo un'utopia. Personalmente trovo indegno di un Paese moderno e democratico come dovrebbe essere il nostro, che una persona sia limitata nelle sue scelte dal reddito di cui dispone. Non parliamo infatti di rinunciare a vacanze esclusive, vestiti firmati o cellulari di ultima generazione, ma di qualcosa di ben più importante e fondamentale come studiare, mezzo prioritario per garantirsi un futuro dignitoso. Le poche e misere borse di studio che vengono "messe a disposizione" dalle Università, putroppo molto spesso non bastano, soprattuto se si è fuorisede e si devono affontare le numerose spese a cui accennavo, facendo i salti mortali tra studio e lavoretti per mantenersi. La scelta della facoltà e del percorso di studi in genere quindi, molto spesso è condizionata dalle possibilità economiche e sono moltissimi gli studenti che arrivati alla Laurea con enormi sacrifici e difficoltà decidono di non continuare con specialistica, master o quant'altro proprio per potersi immettere finalmente nel mondo precario del lavoro e cercare di raggiungere la tanto agognata indipendenza economica.
Nel mondo del giornalismo tutto è reso ancora più duro dal fatto che le scuole riconosciute sono poche, elitarie e potenzialmente costosissime. Il sacrificio quindi da considerare è notevole, la strada lunga e tutta in salita, eppure sono ancora convinta che alla fine ne valga la pena! Le conoscenze teoriche che si apprendono durante il biennio, le capacità tecniche di redazione ed organizzazione, sono a mio parere un bagaglio indispensabile per affacciarsi all'ambiente con gli strumenti necessari. Ma quello che è il valore aggiunto di queste scuole sono i contatti: la rete che si viene a creare tra l'aspirante giornalista e il mondo dell'editoria costituisce la colonna portante del mestiere. Avere accesso a determinati ambienti, conoscere  persone ed addetti ai lavori, è fondamentale quanto il saper scrivere un articolo. Una rete che tuttavia ritengo accessibile in modo diretto solo mediante l'intermediazione di una Scuola seria che sia in grado di formare ed immettere nel mercato del lavoro. Difficilmente si può essere presi sul serio in questo ambiente senza i titoli necessari, autosponsorizzandosi.
Ovviamente è la mia pura e semplice opinione, e rappresenta la strada che con caparbietà e sacrificio ho intrapreso insieme a tantissimi altri con la passione per la parola scritta. Rappresenta quello che finora mi sono sentita ripetere più spesso, e il consiglio che quindi voglio girare a tutti voi: studiare, impegnarsi e non arrendersi!

Per chi come me sia interessato ad accedere ad una delle Scuole riconosciute dall'Ordine dei Giornalisti l'elenco è questo e potete trovarlo con tutte le info utili sul sito dell'Ordine appunto: http://www.odg.it/content/elenco-scuole-giornalismo